Il lupo

immagine per Il lupo Autore: Saša Stanišić 
Traduzione di: Claudia Valentini 
Titolo: Il lupo
Editore: Iperborea
Anno di pubblicazione: 2024

Spedito controvoglia a un campo estivo nei boschi, Kemi, un ragazzo solitario e fiero guastafeste, che si tiene alla larga dagli altri per non mettersi mai in gioco e affrontare la vita, si ritrova a condividere la stanza con Jörg, l’unico «ancora più diverso di lui», che per il suo aspetto e i suoi interessi fuori dal coro viene sempre escluso dal gruppo e preso di mira dal temutissimo Marko. Capendo che in assenza di Jörg la vittima designata dei bulli sarebbe lui, Kemi osserva con curiosità il suo compagno, e in un crescendo di tensione ed empatia lo vede subire angherie e sfide sempre più rischiose senza mai sottrarsi né nascondersi come lui invece è abituato a fare. Ma fin dove si spingerà Marko? E per quanto tempo ancora Kemi rimarrà a guardare i soprusi contro Jörg senza reagire? Ogni notte, in quello che sembra un sogno, nella stanza dei due ragazzi si presenta un lupo. Spaventoso, misterioso, solitario come loro, forse cerca una preda, o forse solo un posto dove stare, un compagno nel buio.

«Cosa provi quando, durante un campo estivo in un bosco, il bullo del gruppo se la prende finalmente con qualcun altro? Sollievo. Vergogna per il tuo stesso sollievo. Stupore per l’incapacità degli adulti di vedere quello che capita sotto i loro occhi. Paura. Rabbia. E forse, alla fine, la forza d’animo che serve per smettere di nascondersi e provare ad agire. Questo viluppo di sentimenti prende la forma di un lupo che appare di notte a Kemi, il protagonista e narratore della storia. Mentre il branco dei ragazzini dorme, la bestia solitaria si mostra. Il suo respiro “è un raschio”. Totem e allucinazione, il lupo a volte minaccia, più spesso veglia e protegge. Nella realtà Kemi parla poco, eppure noi lettrici e lettori possiamo assaporare tutte le sfumature della sua voce: sagace, irriverente, preoccupata, sarcastica, ruvida, disarmante. Proprio grazie alla voce e al senso dell’umorismo di Kemi, il racconto riesce ad affrontare con agilità e spirito anche momenti cupi e nefandezze. La scrittura, asciutta e incisiva, tiene insieme l’aspro e il dolce, il riso e lo spavento. La varietà di tecniche e i gialli, i grigi e i neri delle illustrazioni di Regina Kehn esaltano un testo magnifico, tradotto con estro e precisione da Claudia Valentini.»
(Comitato scientifico)


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